Donald Sutherland morto: i 180 film, le 3 mogli e il figlio Kiefer (Jack Bauer in tv): chi era l'attore da Oscar (2024)

Donald Sutherland aveva 88 anni e centinaia di film alle spalle. Ruoli importanti, volto a tratti duro, di quelli che«oddio lo conosco ma non ricordo il suo nome». Eppure la lista dei suoi film è impressionante:Animal House,Stato d'allarme, The Italian Job,Assassinio sul ponte,La notte dell'aquila, Gente comune,L'invasione degli Ultracorpi, Hunger Games.Aveva 5 figli, forse il più famoso è KieferSutherland (il Jack Bauer della serie 24).

Donald Sutherland morto, chi era

Nato in Canada, attivo sia nel cinema come nel teatro e nella televisione, è padre degli attori Rossif e Kiefer Sutherland. Ha al suo attivo sessant'anni di carriera e la partecipazione a più di 180 film, spesso nel ruolo del protagonista. Ha lavorato con registi statunitensi, canadesi, inglesi e italiani. È stato uno dei portatori della bandiera olimpica all'inaugurazione dei Giochi Invernali di Vancouver 2010. Nel settembre 2017 gli viene consegnato il premio Oscar alla carriera.

Sutherland debutta sul grande schermo nel 1964 nel film italiano Il castello dei morti vivi.Sono molti i film dove Sutherland appare nel ruolo del cattivo e cinico e anche ruoli di persone di potere.

With a heavy heart, I tell you that my father, Donald Sutherland, has passed away. I personally think one of the most important actors in the history of film. Never daunted by a role, good, bad or ugly. He loved what he did and did what he loved, and one can never ask for more… pic.twitter.com/3EdJB03KKT

— Kiefer Sutherland (@RealKiefer) June 20, 2024

Si è sposato tre volte: la prima con Lois Hardwick dal 1959 al 1966, poi dal 1966 al 1970 con Shirley Douglas, dalla quale nel 1966 ha avuto due figli gemelli, Rachel e Kiefer, che ha seguito le sue orme, e dal 1972 è sposato con l'attrice Francine Racette, dalla quale ha avuto tre figli: Roeg (1974), Rossif (1978) e Angus (1979).

TUTTA LA SUA CARRIERA

L'attore canadese è sttao interprete prodigioso diretto dai più grandi registi, indimenticabile Casanova per Federico Fellini e protagonista di «Novecento» di Bernardo Bertolucci accanto a Robert De Niro e Gérard Depardieu. L'annuncio della scomparsa è stato dato da Missy Davy della Creative Artists Agency che rappresentava l'attore a «The Hollywood Reporter». Nato Donald McNichol Sutherland a Saint John, New Brunswick (Canada), il 17 luglio 1934, dopo la laurea in ingegneria all'Università di Toronto nel 1956 si trasferì in Inghilterra per studiare recitazione presso la London Academy of Music and Dramatic Art. L'esperienza maturata nei teatri londinesi, nei quali lavorò regolarmente fino al debutto cinematografico - avvenuto nel 1964 nel film horror italiano «Il castello dei morti vivi» di Herbert Wise (Luciano Ricci) e Warren Kiefer (Lorenzo Sabatini), in cui ebbe un doppio ruolo -, permise a Sutherland di affinare il suo stile interpretativo grazie a una notevole consapevolezza scenica. Dopo aver lavorato in produzioni prevalentemente inglesi, Sutherland ottenne a Hollywood il primo ruolo di un certo prestigio in «Quella sporca dozzina» (1967) di Robert Aldrich in cui diede vita allo stravagante soldato Vernon Pinkley. Ottenne il successo con l'interpretazione di uno strampalato capitano, Benjamin Franklin «Occhio di Falco» Pierce, chirurgo in un ospedale da campo durante la guerra di Corea e sempre pronto a ogni tipo di scherzo, in «Mash» (1970) di Robert Altman, al fianco di Elliott Gould, con il quale formò un duo d'irresistibile comicità. Sutherland ottenne così la possibilità di cimentarsi in ruoli diversi, con una ricchezza di offerte interpretative che ha poi segnato tutta la sua carriera. E' stato un dubbioso e travagliato regista in crisi di identità in «Il mondo di Alex» (1970) di Paul Mazursky, uno scrupoloso e irreprensibile detective privato in «Una squillo per l'ispettore Klute» (1971) di Alan J. Pakula, un Cristo onirico in «E Johnny prese il fucile» (1971) di Dalton Trumbo, fino all'incisiva interpretazione di un paranoico restauratore inglese con poteri soprannaturali nel thriller parapsicologico in «A Venezia… un dicembre rosso shocking» (1973) di Nicolas Roeg. Dopo aver ripristinato la coppia comica di «Mash» in «S.P.Y.S." (1974) di Irvin Kershner, ancora al fianco dell'amico Gould, Sutherland raggiunse l'apice della sua carriera con tre ruoli: in «Il giorno della locusta» (1975) di John Schlesinger disegnò mirabilmente un omicida ucciso dalla folla dopo aver assassinato un ragazzino; in «Novecento» (1976) di Bertolucci delineò con grande maestria l'indimenticabile parte di Attila, feroce e turpe fascista di provincia nell'Italia di Mussolini; in «Il Casanova» (1976) Fellini (1976) ebbe il ruolo del celebre seduttore veneziano reso con ironica malinconia.

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